SCHEGGE

Breve fine di una lunga storia: 

“Voglio il divorzio”, disse Lei

” Perché proprio adesso?” rispose Lui

“Perché sono passati già cinque anni da quando te ne sei andato”, rispose Lei

“Non possiamo continuare così?” chiese Lui

“No, te ne sei andato perché avevi un’altra donna, ora ne hai un’altra ancora, soffro nell’essere ancora tua moglie, anche solo anagraficamente”, disse Lei

“Si, è vero, ti ho tradita ma non l’ho fatto per farti soffrire, anzi, ho fatto solo quello che mi hai chiesto”, disse Lui

“Io ti ho chiesto di tradirmi?”, chiese lei con le lacrime agli occhi

“Non ti ricordi che molto tempo fa, durante una discussione tu mi hai detto: se non ti vado bene così allora cercati un’altra che ti sopporti? Beh, ho fatto esattamente quello che mi avevi chiesto, ho esaudito un tuo desiderio”, rispose Lui

“….ma sei serio?” disse Lei rendendosi conto che, se quel giorno avesse interrotto la discussione con un bel “Ma vai a cagare!”, Lui sarebbe ancora con Lei, al gabinetto, ma con Lei…quindi, dopotutto, era stata fortunata!

Ogni tanto ho nostalgia dei tempi in cui le mie figlie erano piccole, mi mancano le parole storpiate, le domande improbabili, le frasi incomprensibili, era faticoso ma anche divertente, ora la loro età è solo faticosa, niente divertimento per me…anche se…tempo fa la diciassettenne è andata a pranzo con la sua amica, solito sushi di cui si strafoga. Tornata a casa ho chiesto alle due ragazze come fosse stato il loro pranzo, “Bene mamma, ci siamo riempite di sushi, era proprio buono, solo che nel conto finale ci hanno imbrogliate: ci hanno fatto pagare il coperto quando invece ci hanno fatto mangiare all’esterno, ma ti pare?” Che goduria ridere ancora così di gusto!

Strano questo virus, dà sintomi agli asintomatici, ai negazionisti, ai complottisti, ai pessimisti, ai covidansiosi, ai chissenefregazionisti, ai maioholamialibertà, a quelli che noncapiteràmai, ai terrapiattisti, ai novax e ai noncredomacicredo. Sono sintomi diversi, non i soliti sintomi respiratori, no, no, c’è chi si sente come dopo un’indigestione da ostriche ( non indigestione qualunque, deve essere da ostriche), chi lamenta prostatiti, chi un perenne giramento ( ma non di testa), chi si sente stizzito, altri diventano astioincontinenti e scaricano il loro umore un po’ ovunque, chi diventa intollerante, ma non al lattosio o al glutine, ma all’altrui pensiero, chi ha continui attacchi di insulto e, i più sintomaticamente gravi, chi sviluppa un accentuato senso per l’odio. Niente perdita di gusto e olfatto, niente febbre, tosse, problemi vascolari, polmonari, cardiaci o gastrointestinali, quelli ormai sono passati in cavalleria, oggi il sintomo peggiore, per il quale nemmeno una terapia intensiva potrebbe salvare il paziente, è l’odio. Si comincia con il non essere d’accordo, si prosegue con il commentare tutto a bastian contrario, a prescindere dall’argomento, si va sul cammino dell’astio sordo per poi arrivare al mare dell’odio e dell’insulto. In questi giorni ho letto cose, sui social, che ancora non capisco, diatribe stupide, commenti scritti senza aver capito il senso di ciò per cui si sta commentando. Toni acidi, offensivi, ma cosa stiamo diventando? La ciliegina sulla torta dell’ipocrisia è vedere che molti di questi “sintomatici d’odio” rimangono sconvolti dall’ennesimo episodio di omicidio per pestaggio. L’odio uccide più del covid ed è molto più contagioso, non ci sarà mai un vaccino per sterminarlo e non possiamo difenderci con nessun presidio medico, c’è solo un modo, ma ahimè molto difficile da trovare in giro perché in disuso da anni, si chiama “RISPETTO PER IL PROSSIMO” non provoca effetti collaterali, assuefazione, rush cutanei e nemmeno sbalzi di pressione. Lo consiglio vivamente…

Il 70% degli italiani ha dei problemi con il congiuntivo, il 90% ad avere un’idea precisa di congiunto…meglio non coniugare e non congiungerci o non coniugarci proprio?

Piove, pioggia grossa, martellante, io me la godo, la guardo da dentro, al riparo, tutto si piega al suo cadere, le foglie degli alberi, i rami frondosi e morbidi dell’olivo davanti casa, i fili d’erba sembrano pettinati e impomatati, il ticchettio delle gocce sembra musica irreale e ipnotica; le scale sembrano cascate e il pianerottolo dell’ingresso sembra lucidato a specchio. Vedo bolle…bolle?? Bolle collose e bianche che con la pioggia assomigliano a un ribollir di polenta…mi affaccio e quello che poteva essere un miraggio indefinito si svela ai miei occhi: come cavolo ha fatto il cane a rubare e sbranare il pacco di farina autolievitante che era in dispensa? Pioggia infarinata pioggia fortunata?

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