Destino da calendario

Oggi è l’11 novembre, San Martino, ma non c’è nebbia che copre gli irti colli, solo tanto, tantissimo vento che sta dando un po’ di tregua dalla pioggia. Qui il paese è, più o meno, in festa patronale, le bancarelle sono state allestite per il fine settimana quindi oggi è solo un lunedì come tutti i lunedì? Fino a qualche anno fa per me era un giorno da festeggiare con cena romantica per due, era il nostro anniversario, non di matrimonio, ma del primo bacio.
Era già l’11 novembre perché la mezzanotte era passata da poco, 31 anni fa, era una sera tiepida, di quel tepore strano che novembre regala ogni anno. Come succedeva da molto tempo io e lui eravamo usciti per bere qualcosa, fare quattro chiacchiere e passeggiare davanti a vetrine illuminate, era una normale consuetudine, eravamo molto amici, il mio migliore amico, quindi, anche quando uscivamo con i pochi rimasti di una compagnia che si stava sgretolando pian piano, man mano che l’età cresceva, io e lui ci ritagliavamo un nostro spazio, a fine serata, per raccontarci della nostra settimana, per farci un po’ di risate ironizzando sugli accadimenti peggiori. Era il momento migliore della serata, quello più leggero. Quella sera, visto che qualche settimana prima era riuscito a convincermi che sapeva fare a maglia ( cavolo, citava anche i punti ad hoc, come non cascarci!) per poi, alla mia richiesta di un bel maglioncino, confessare tra mille risate che non era vero niente e che era troppo divertente vedermi credere a ciò che diceva, avevamo instaurato una discussione circa l’esistenza o meno di un laghetto con cigni e papere in un paese confinante: io non l’avevo mai visto e nemmeno avevo sentito parlarne, lui ne giurava l’esistenza, raccontandomi aneddoti e dando indicazioni precise su ciò che sorgesse accanto a questo pezzetto di stagno. Pensando di sbugiardarlo, vista la vicinanza del posto in questione, gli chiesi di portarmici e, porca paletta, aveva ragione: nel buio della notte i lampioni riflettevano su uno specchio di acqua recintato, non molto grande, sui bordi lambiti dall’acqua se ne stavano accovacciati, con muso sotto l’ala, qualche cigno e qualche papera. Con la scusa di indicarmi l’unico pennuto sveglio, mise il braccio intorno alle mie spalle e mi baciò. Lo lasciai fare perché era un bel momento ma, quando rientrai a casa, ero pentita, confusa, mi chiedevo se avessi rovinato una bella amicizia, insomma, non ero molto convinta che potesse nascere qualcosa di serio. Il giorno seguente si presentò con un mazzo di fiori e un invito a uscire. Nonostante lo avessi messo al corrente dei miei dubbi e della voglia di non rovinare la nostra amicizia lui sembrava determinato e mi rispose con un “Vedrai, riuscirò a farti cambiare idea.”
Ci riuscì, anche bene, la nostra amicizia non venne intaccata, anzi, sembrava fare da solida base a ciò che stavamo costruendo. Lui mi riempiva di attenzioni, di fiori, mi faceva sorprese continue, giocavamo, ridevamo, parlavamo e non ci accorgevamo del tempo che passava. E’ stata una bellissima storia d’amore durata 29 anni, fino a quando non è andato a cercar rogna altrove, tra braccia diverse dalle mie, lasciandomi, stupita, incredula ma ancora innamorata.
Ecco, oggi è l’11 novembre e 31 anni fa non avrei mai pensato che una data potesse celare un amaro destino…non so se anche altrove c’è la stessa ricorrenza, ma da queste parti, questo viene chiamato il giorno dei cornuti.
Beh, almeno posso continuare a festeggiare qualcosa nel medesimo giorno!
Anche qui , e in una località vicina c’è la fiera.
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Che bella storia, anche io ho avuto una relazione con il mio migliore amico (di certo non lunga e importante come la tua) e perderlo qualche mese fa mi ha veramente fatto male. La mia ancora di salvezza è stata questo blog, ho iniziato a scrivere per allontanare questa sensazione di aver perso qualcuno di caro. Ora di certo, la mia breve storia di sette mesi non è nemmeno degna di essere paragonata ad una storia di 29 anni e ai sentimenti di una donna adulta, ma vorrei lo stesso mandarti un abbraccio virtuale.
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