Cattivi pensieri

Ogni giorno le solite cose: scuola, casa, pulizie che sembrano missioni impossibili, rogne, file…ancora scuola, cucinare, ripulire di nuovo, diventare giudice di pace ( senza riuscirci), psicologa, cameriera, autista, ricucinare, ripulire per l’ennesima volta, ancora cercare di dirimere le controversie assurde di due adolescenti femmine ( i maschi si limitano a cercare di arginare silenziosamente le loro tempeste ormonali, le femmine, a questa età, parlano, parlano ancora, urlano, piangono, cantano e, soprattutto, discutono su tutto) e, quando finalmente la casa dorme e mi ritrovo da sola penso alla fatica che sto facendo, a quanto mi servirebbe un lavoro, ai curricula che ho mandato a mezzo mondo e che, sicuramente, sono stati cestinati, insomma, in questo paese si fa fatica a essere una donna/mamma/single/disoccupata.
Stamani, mentre riportavo il mio carico di tre adolescenti a casa, ho incontrato sulla mia strada, solitamente poco trafficata in questa stagione, mille intoppi causati da anziani al volante…
Non se ne abbiano a male gli over 70, ma non penso di essere l’unica a chiedersi perché, se sei anziano e traballante e i riflessi si sono scordati di te da un po’ di tempo, ti devi comprare un mega suv che non riesci a guidare, che non riesci a parcheggiare, di cui non riesci a valutarne le misure e ti incastri in stradine strette prendendotela con chi le ha ideate…perché? Perché, voi persone mature, oltre che di prendere le medicine, vi scordate di mettere la freccia quando svoltate? Perché poi frenate improvvisamente, senza che davanti a voi ci sia un ostacolo? Forse perché vi siete appena ricordati quella cosa che dovevate fare, tipo, svoltare 200 metri fa? E le vecchiette? Anche loro, seppur osano auto meno ingombranti, riescono a seminare il panico stradale. Vi è mai capitato di incontrare, proprio quando siete in ritardo e avete una fretta tremenda, la classica macchina lumaca che va a 20 km/h ma stando nel mezzo in modo da essere insuperabile? E quelle che girano con le amiche e che, appena avvistano un parcheggio, frenano per farle scendere improvvisandosi parcheggiatrici e, per entrare in un posto in cui starebbe comodo anche un tir, fanno mille manovre creando una fila immensa dietro di loro e se qualcuno osa suonare un clacson, loro agitano la mano con molta flemma, come la regina Elisabetta? Chi si ritrova un vecchietto davanti ha una percentuale di finire coinvolto in un terribile incidente più alta del normale.
Insomma, mentre cercavo di scartare tutte queste specie di esperti guidatori, con i tre adolescenti che mi incitavano alla strage, mi è venuta un’idea geniale che potrebbe risolvere tutti i problemi finanziari di questo paese: finchè i vecchietti guideranno macchine grosse e indistruttibili usciranno sempre indenni dagli incidenti che creano, giusto? Perché non mettere l’obbligo che, dopo una certa età, debbano guidare solo apette o quelle micromacchine pericolose? Sono crudele? Però pensateci…ora tantissimi ragazzini si muovono con delle macchinine assurde che sono pericolosissime e mortali anche con un semplice tamponamento, perché mettere a rischio i giovani che devono costruire un futuro? Invertiamo le parti, diamo il rischio a chi ha già dato nella vita…l’Inps riuscirà a coprire le voragini pensionistiche, la disoccupazione calerebbe portandoci a cominciare ad amministrare questo paese in un’ottica più giovane visto che, secondo il mio ragionamento, anche la classe politica potrebbe essere sfoltita…e di parecchio! Potrei trovare lavoro…magari!
Vabbè, lo so, sono cinica, non devo pensare a queste cose soprattutto perché tutti noi diventeremo vecchi e non vorremmo certo essere trattati da condannati a morte, però, proprio mentre ridevo dei mie cattivi pensieri, ecco che davanti mi si propone un’altra lunga fila di macchine, cerco di vedere se è un problema di traffico ma mi accorgo che, in mezzo alla strada, ci sono tre macchine distrutte, due autoambulanze e un taxi…sul taxi c’è salita la vecchietta che aveva causato l’incidente, gli altri due guidatori li hanno caricati sulle ambulanze che sono partite a sirene spiegate…ognuno tragga le sue conclusioni, a me viene da riderci su!
Essere mamma è un lavoro. A tempo pieno. A tempo indeterminato.
Purtroppo, inspiegabilmente, non ha lo stesso trattamento salariale (e pensionistico, per restare in tema) delle altre occupazioni.
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E’ puro volontariato, usurante e faticoso, praticamente siamo delle missionarie!
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Mentre leggevo non potevo far altro che pensare…
Pensare ai risultati (scolastici, se non altro) raggiunti grazie alla ferrea educazione di mia madre, casalinga a tempo pieno. Casalinga per scelta (sì… Fino agli anni 90/primi anni 2000 era ancora una viabile opzione) e madre di tre figli.
Non posso far altro che, con affetto, esortarti a non arrenderti. Non perdere questa tua carica. Prima o poi raccoglierai ciò che stai seminando.
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Grazie per l’incoraggiamento, io ci provo, barcollo ma non mollo!
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Concordo di evitare di dare macchine grosse agli anziani, ma come ti può venire in mente di dargli le apette, che bisognerebbe abolire , file interminabili dietro a questi mezzi, immagina centinaia di apette traffico bloccato, tutti a 30 all’ora, oltre la difficoltà di guidarle sai quanti ribaltamenti, poi mai visto morire nessuno con le apette . Solo macchine di piccola cilindrata per gli anziani.
Per il reso auguri ne hai bisogno.
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