IO E LORO

Ieri, visto che non mancano molti giorni allo “sgusciamento” dal gesso e che la schiena sta decisamente meglio, mi sono dedicata a tutte quelle incombenze casalinghe che avevo trascurato e, se un mese fa queste erano per me una sorta di pesante dovere, la voglia di muovermi e di tornare a una vita normale me le ha fatte sembrare un divertente passatempo ( sono proprio messa male!). Però, da ieri sera, ne sto pagando le conseguenze: la mano si è gonfiata, il gesso mi stringe come non mai e le ferite dell’intervento mi fanno male come se si fossero strappate, quindi me ne devo stare buona, a riposo, ferma, praticamente “a cuccia” come un cane…che poi quando cerco di mandare il cane cucciolo a cuccia mi guarda come se fosse sordo, continuando subito dopo a far disastri .

Intanto le due figlie adolescenti si eclissano, hanno impegni imprevisti, escono lasciandosi dietro una scia di caos e l’eco di un saluto che decifro in un “io vado, poi lo faccio…quando torno però devo fare…non posso…domani, forse, ah ti ho preso dieci euro…” Io ormai non reagisco più, in questo periodo ho perso la voglia di arrabbiarmi, ma cavolo, se non guarisco in fretta oltre a questa perdo anche la credibilità di madre! Così a riposo ci sto, ma non troppo, cerco di usare una sola mano per fare le cose irrinunciabili e combatto con me stessa per ritrovare un po’ di autorità ma anche freddezza nel gestire le due figlie. Ogni tanto, quando chiedo loro, almeno venti volte al giorno, di fare una cosa che non fanno, rispondendomi il solito”dopo”, la faccio io con la certezza che non se ne accorgeranno mai. E’ dura la vita di madre single con due figlie adolescenti e caratteri opposti, già è dura l’adolescenza in sé, averla in stereo e’ una prova di sopravvivenza estrema! Ma oggi sono in modalità “zen” e mi godo il silenzio della casa vuota (ma incasinata) in modo da avere la pazienza di ignorare le urla e i litigi che ci saranno al momento in cui saranno rientrate entrambe.

La quindicenne è quella che mi fa saltare maggiormente i nervi, è il perfetto stereotipo dell’adolescente di oggi: telefono incollato in mano, Instagram collegato 24h24, non ascolta niente che non provenga dal suo telefono, nemmeno la mia voce, non apre un libro ma apre sondaggi on line per cosa si deve mettere, per il colore dello smalto, per i capelli legati o meno, secondo me metterà un sondaggio anche per andare in bagno. ” La trattengo e mi faccio un selfie o vado a espellere subito i rifiuti del mio corpo?” Si sente estremamente figa, ha amici e amiche che la cercano e la sua autostima arriva ad altezze tali da poter battere il cinque al Padreterno. Il mondo in cui vive è fatto di frasi già testate e universalmente usate e se provo a farle aprire un po’ la mente mi risponde con un “Ma che problemi hai? Sei fuori o cosa?”. Solo quando dorme rivedo l’espressione di bambina che riconosco come figlia da me generata ( quando è sveglia sembra la figlia della bambina posseduta dell'”Esorcista”) e, di nascosto, me la sbaciucchio.

La sedicenne è l’opposto: i social li usa per guardare cosa c’è in quel mondo non suo, ma non interagisce con esso, è nel periodo del pessimismo cosmico, si sente inadeguata, brutta, grassa, troppo intelligente per avere dialoghi con i suoi coetanei ma anche ancora troppo bimba per riuscire a vincere la timidezza e lanciarsi in qualche iniziativa che coinvolga anche altri. Sebbene conosca il funzionamento dei modi e del linguaggio degli adolescenti lei non li adotta, non ascolta musica, si immerge in libri, in ricerche, ha fame di sapere ma ha anche paura che qualcuno se ne accorga e la prenda in giro: E’ disordinata nella vita pratica ma ordinatissima e un po’ intransigente nella sua vita interiore, quando parla sembra uscita da un altro mondo, perché usa termini che i suoi coetanei non conoscono, che non conosce nemmeno sua sorella con cui litiga ogni giorno. “Tu sei solo una meretrice!” le urlò una volta e la sorella, quasi soddisfatta, le rispose con un “Grazie, lo so”, ma io avevo capito che non aveva capito l’insulto e alla mia domanda sul significato del termine “meretrice” rispose che era una molto coraggiosa…non ce la posso fare!

Se una si sveglia alle 6.20 la mattina per prepararsi ed essere sempre in ritardo, l’altra si sveglia alle 7 e le avanza pure il tempo per occuparsi dei suoi numerosi animali (ho dovuto metterle un freno perché, va bene che vuole fare la veterinaria, ma tre cani, due gatti, due conigli e un cavallo bastano e avanzano per coltivare la sua passione), il bello è che entrambe frequentano la stessa scuola! Per la scuola hanno fatto un patto: “io non cago te e tu non caghi me, se ci incontriamo nel corridoio ignoriamoci, nessuno deve sapere che siamo sorelle” e questo è l’unico punto su cui sono in pieno accordo. Così la mattina, quando è l’ora di andare vedo solo le loro cartelle appese alle rispettive schiene, una però è una schiena figa, con capelli piastrati che vi ricadono in maniera studiata, l’altra è una schiena curva, per l’ansia di non portare abbastanza libri, da cui spunta un cespuglio incolti di capelli; una tiene in mano telefono e rossetto, l’altra gli spiccioli per la macchinetta del caffè.

Io le osservo uscire, dalla mia postazione di ferma obbligata di questi giorni, a malapena hanno risposto al mio ciao perché sono troppo occupate a discutere sul solito ritardo della quindicenne e sull’abbigliamento da sfigata della sedicenne. Vorrei tanto abbracciarmele, ma non me lo permettono più perché, si sa, gli adolescenti si abbracciano fra di loro, e un genitore non è uno di loro, vorrei godermele di più e vorrei che loro avessero piacere della mia compagnia. Da un paio di anni la mia salute si è trasferita senza lasciarmi un indirizzo in cui cercarla, ho imparato che la vita me la devo godere, non giorno per giorno, ma attimo per attimo, così mi godo le due adolescenti anche se litigiose, anche se mi mettono a dura prova, anche se non posso sfiorarle, anche se i loro sguardi non incrociano mai i miei, perché so che diventeranno grandi all’improvviso e non voglio perdermi niente!

4 Comments on “IO E LORO”

  1. Informa tua figlia che gli smalti (e anche il trucco eccessivo) non sono per niente graditi da noi maschietti, perché le ragazze acqua e sapone ci piacciono molto di più. Io detesto in particolare lo smalto nero, che fa sembrare una strega chiunque lo metta.

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