CHE IL CAOS SIA CON ME

Questo sito è nato dall’obbligo impostomi di stare ferma per poco più di un mese. I primi giorni di fermo obbligatorio mi sentivo bene, rilassata, in pace con il mondo, quasi in vacanza: avevo l’autorizzazione, anzi l’obbligo, del medico per farmi servire e riverire! Sicuramente gli antidolorifici amplificavano il mio stato di benessere e mi regalavano grandi dormite sul divano, poi, quando ho cominciato ad averne sempre meno bisogno, la mia serenità è sparita ed è tornato il mio essere caotico, ansioso e confusionario, praticamente mi sono risvegliata da un breve letargo e mi sono ritrovata a dover fare qualcosa per passare il tempo. Ho letto, ho esaurito vite su ogni tipo di gioco caricato sul tablet, ho ascoltato programmi televisivi di ogni genere, mi sono sentita vecchia quando mi sono accorta che ciò che ritenevo noioso fino a qualche anno fa, non lo era più adesso; tutto questo non ha fatto altro che aumentare la mia sensazione di “animale in gabbia”, ho spento tutto, ma non il cervello, e mi sono decisa a fare quello che mi è sempre piaciuto fare, quello che tanti anni fa facevo quotidianamente: scrivere.

Sono stata una blogger negli anni in cui lo si era per passione della scrittura e della tecnologia, non esistevano ancora nomi famosi del settore, non si guadagnava né soldi né fama, ma solo scambi di idee e opinioni. Poi la vita mi ha tolto sempre più tempo a ciò che volevo fare regalandolo a ciò che dovevo fare, non ci si accorge del passare del tempo quando si è risucchiati in un vortice. Nel frattempo il sito che ospitava il mio blog è cambiato, ha cambiato regole e, quando ho riavuto il coraggio di ricominciare a dilettarmi, mi sono ritrovata in un posto che aveva chiuso i battenti ( e i blog) a chi non aveva un nome noto e aperto gli stessi a firme diventate icone di stile, moda e idee…

I treni si perdono, ma non per questo si deve rimanere a piedi, no? Ho riaperto un mio blog su altra piattaforma, ma forse il momento era sbagliato, forse ero alquanto presa e sommersa da troppi problemi personali, e ho peccato di sincerità scatenando ire funeste di lettori/amici/parenti, ecc..Praticamente è stato come se avessi sempre amato sciare e un giorno qualcuno, qualcosa, chissà, mi avesse fatto volontariamente ruzzolare a terra e io, invece di rialzarmi e continuare scrollandomi la neve di dosso, mi fossi fermata li, a terra, a incolpare me stessa per aver creato un avvallamento, aver rovinato la neve, aver potuto recare disagio a chi stava seguendo le scie che lasciavo, insomma, io ferma e il mondo continuava, la vita continuava, c’era chi sciava e si divertiva senza preoccupazioni di sorta.

Ecco, sto cominciando a farmi conoscere…ragionamenti contorti, esempi confusi?

In questi giorni ho ripreso il computer in mano, ho dato un’occhiata in giro, ho lasciato alle spalle ciò che è stato, mi sono battuta il cinque per aver finalmente amato me stessa, ed eccomi qui! Unico problema è l’avere un braccio ingessato e, ahimè, da qualche giorno pure il colpo della strega…quindi immaginatemi a scrivere con una mano sola (l’altra la devo pure tenere in alto altrimenti mi fa male), con una serie infinita di cuscini messi in posti strategici, mentre cerco di dare un aspetto decente al sito e, ok, lo so, non ci riesco, ma al diavolo, se non ora lo potò fare più avanti, l’importante è ricominciare a lasciare una scia…

Se qualcuno vuole darmi consigli sappia che non aspetto altro!

4 Comments on “CHE IL CAOS SIA CON ME”

  1. Felice di averti incontrato “per caso”. Quante similitudini! Anche io avevo un blog tanti anni fa quando averlo non era sinonimo di freelance o influencer e anche io l’ho lasciato per tanti anni per trovarmi tutto cambiato! Ma la scrittura e’ sempre rimasta, ha cambiato stile ed e’ diventata supporto del mio lavoro e compagna fedele della mia vita privata. L’altra cosa che mi ha fatto sorridere e’ il braccio: da tre mesi sto facendo riabilitazione al braccio ah come ti capisco 😉
    Bene, brava, avanti 🙂
    Un abbraccio e buona scrittura.
    Barbara

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    • Che bello trovare “per caso” qualcuno che ha camminato su una stessa strada! La scrittura, per chi ce l’ha nel sangue, è la miglio terapia contro ogni male…ma non per quelli agli arti, ahimè!
      Tre mesi di riabilitazione??? Mi sto spaventando per il mio post gesso…
      Ricambio l’abbraccio con piacere e gratitudine per aver commentato 😉

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      • Ho appena letto il tuo ultimo post con il racconto delle tue due figlie…come puo’ spaventarti una riabilitazione con tutto quello che gia’ stai affrontando? In ogni caso ad ognuno il proprio tempo di riabilitazione e recupero. Ci vuole tanta pazienza, ci vuole anche coraggio di affrontare di nuovo un po’ dolore, una stanchezza infinita e poi la gioia di dire “riesco a muoverlo !!!” come se fosse un miracolo. Insomma con due figlie adolescenti questo braccio ti “obblighera’” a prenderti cura di te, ad ascoltarti e a scoprire che sei molto piu’ di quanto pensi!
        E’ un piacere leggerti 🙂

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